Il gruppo Bcs ha aderito già da anni agli inviti che l’Unione Europea ha avanzato ai costruttori di macchine e attrezzature agricole affinché contribuissero con i loro prodotti a rendere più sostenibile il settore. Da qui la messa a punto di una gamma di trattori e monoasse equipaggiati con motori termici di ultima generazione e a basso impatto ambientale e l’avvio di studi tesi a proporre anche soluzioni di lavoro a emissioni zero.
Bcs 2025, due novità elettrizzanti
Non è un caso quindi se proprio due mezzi caratterizzati da tale impostazione fossero al centro dello stand, il prototipo di un motocoltivatore propulso per via elettrica e, soprattutto, il trattore isodiametrico Ferrari “e-Astral”, in assoluto il primo isodiametrico “elettrico” reso effettivamente disponibile sul mercato. A loro si affiancava poi un “Pasquali “Orion K90” propulso per via termica, ma gestibile da remoto così da minimizzare i rischi cui possono essere esposti gli operatori quando operano i trattamenti con mezzi non dotati di cabina o impegnato su fondi difficili per sconnessioni e altimetrie. Di fatto tre proposte d’avanguardia e di alti contenuti tecnologici che facevano da degna corona a un nuovo isodiametrico da 110 cavalli di potenza voluto per permettere al gruppo Bcs di entrare nel novero dei costruttori di trattori in grado di offrire specializzati di alte prestazioni. Equipaggiata con un quattro cilindri Fpt Industrial serie “F28” tarato a 102 cavalli di potenza e a 416 newtonmetro di coppia, la macchina dispone di una sua specifica cabina vantando anche la presenza della versione “Plus” del sistema di sterzo “DualSteer” brevettato dal Gruppo lombardo. Rispetto alla versione attuale, operante per via idraulica, il nuovo sistema è di tipo idro-meccatronico e quindi è pilotato per via elettronica.
Attuazioni ancora più precise
Ne derivano risposte ai comandi più precise, una maggior fluidità di utilizzo e riallineamenti automatici delle ruote posteriori quando il trattore marcia ad alta velocità. Ipotizzabile che in futuro l’elettronica possa poi dar luogo anche a funzioni ausiliarie quali, per esempio, reattività dello sterzo diverse a seconda delle manovre in atto o l’asservimento del sistema a eventuali controlli sensoristici e satellitari.
La macchina al momento è in effetti un prototipo pre-serie, a differenza della motofalciatrice “606 SmartSafe” voluta per ampliare verso il basso una linea di prodotto inventata più di 80 anni fa proprio da Bcs così da rendere disponibili tali soluzioni anche agli operatori semiprofessionali. Equipaggiata con un motore Genkins “Gk210” da sei cavalli e un cambio a due marce con invertitore rapido, può supportare barre di taglio serie “Laser” larghe fino a un metro risultando allineata con le norme di sicurezza europee en 12733 grazie alla presenza di una frizione a dischi multipli in bagno d’olio che in caso di emergenza arresta la presa di forza a tutela dell’operatore e dell’attrezzatura.
I due volti dell’elettrico
Il gruppo Bcs ha confermato a Eima 2024 di procedere con decisione nel programma di sviluppo di soluzioni elettrificate inaugurato a inizio anno in occasione di Fieragricola. Due le anteprime presentate in quel di Bologna, una a marchio Ferrari e l’altra con la livrea Bcs. La prima, già a listino e quindi ordinabile, rappresenta in effetti l’esordio di un isodiametrico Ferrari full electric denominato “e-Astral” che risponde alle crescenti attenzioni avanzate dal comparto primario nei confronti delle tematiche relative alla sostenibilità ambientale mirando a cicli produttivi più virtuosi degli attuali in termini di abbattimento delle emissioni, siano esse quelle inquinanti o quelle acustiche. Ferrari “e-Astral” risponde perfettamente a tali esigenze grazie a una power unit elettrica strutturata sulla base di due unità da 25 e da 16 chilowatt di potenza, 30 e 22 cavalli equivalenti, dedicate rispettivamente alla trazione e all’idraulica e servizi di bordo. Le due unità sono gestite da una specifica centralina che permette di farle operare sulla base di tre diverse modalità, la prima delle quali denominata “T” mette a disposizione durante gli spostamenti e le applicazioni alla presa di forza la massima potenza resa dal motore da 25 chilowatt lasciando al minimo l’unità da 16 chilowatt così da asservire solo le esigenze del servosterzo.
La seconda modalità di lavoro, “H”, privilegia invece la massima erogazione quando si deve alimentare l’impianto idraulico a macchina ferma e quindi durante le lavorazioni statiche. In tal caso il motore di trazione viene spento completamente per dar luogo alla massima autonomia possibile. La terza modalità, “T+H”, fa invece lavorare entrambe le unità al massimo delle loro potenzialità per supportare i cantieri di lavoro in mobilità. Indipendentemente dalla modalità utilizzata, la powe runit è sempre alimentata da due pacchi batteria da 18 chilowattora l’uno di capacità operanti a 48 volt di tensione, gruppi capaci di assicurare un’autonomia operativa compresa tra le tre e le sei ore, a seconda ovviamente delle applicazioni e delle condizioni di lavoro, e ricaricabili fra il 20 e l’80 per cento in tre ore circa usando il caricabatterie di bordo da sei chilowatt di potenza. Elettrico, ma a marchio Bcs, anche il prototipo del motocoltivatore “e-780”, mezzo equipaggiato con un’unità propulsiva da un chilowatt e mezzo per la trazione e da un secondo motore elettrico da tre chilowatt dedicato all’azionamento delle attrezzature utilizzate. Ad alimentare il sistema provvede infine una batteria al litio-ferro-fosfato che garantisce oltre quattro mila cicli di ricarica e un’autonomia operativa al motocoltivatore compresa fra l’ora e mezza e le quattro ore, sempre a seconda dell’attività affrontata.
Titolo: Novità Bcs 2025, oltre cento cavalli di potenza
Autore: Redazione